“Elezioni libere ed uguali”: intervista a Raniero La Valle

Quella che segue è l’intervista che uscirà sul prossimo numero di Adista sulla proposta dei Comitati Dossetti “per elezioni libere ed eguali”, cioè senza che si dia luogo all’attribuzione del premio di maggioranza.

D. Il collegamemento “tecnico-istituzionale in una coalizione da un capo all’altro dello schieramento politico” potrebbe sembrare un’accozzaglia priva di senso: come rispondete a questa obiezione?

RLV. Questa obiezione riguarderebbe semmai una unione di tutte le forze di opposizione in una sorta di CLN antiberlusconiano.
Il cemento di questa unione sarebbe politico, ma la politica consisterebbe solo in una sorta di antifascismo, cioè su come salvaguardare la natura democratica dello Stato, e non su come governarlo.
La nostra proposta invece non è di un CLN, e non è, di per sé, contro Berlusconi, tant’è che perfino la Lega o Forza Italia vi potrebbero aderire. Infatti il suo contenuto non è politico, nel senso corrente, non è una proposta di governo, ma il suo unico scopo è di dar luogo a elezioni libere ed eguali, liberando i partiti dal vincolo di alleanze obbligate tra gruppi (o addirittura due soli gruppi) a ciò coartati da un imponente e addirittura osceno premio di maggioranza, e dando alle elezioni, almeno per la prossima legislatura, il Continua a leggere

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RINVIATA L’ASSEMBLEA DEI COMITATI DOSSETTI DEL 28 GENNAIO

I Comitati Dossetti per la Costituzione danno notizia di aver rinviato l’assemblea nazionale convocata per il 28 gennaio a Bologna.
Scopo della riunione era sollecitare il ricorso alle urne, per l’uscita dalla crisi, e proporre ai partiti un largo collegamento elettorale tra loro per far sì che la legge Calderoli, venendo meno l’ipotesi per la quale essa prevede l’attribuzione di un premio di maggioranza, funzioni di fatto come legge proporzionale.

L’assemblea è stata rinviata a causa della concomitanza – non prevista al momento della convocazione – con lo sciopero nazionale dei metalmeccanici proclamato dalla FIOM. I Comitati Dossetti ritengono che la lotta dei metalmeccanici abbia oggi un altissimo significato nazionale e costituzionale, perché le condizioni di lavoro loro imposte, nel contenuto e nel modo, mettono in gioco non solo i diritti fondamentali, ma lo stesso rapporto tra Costituzione e democrazia. Non si vuole dunque generare l’impressione che sia indifferente, rispetto ai calendari già fissati, che nel Paese sia in atto una manifestazione il cui oggetto è la difesa dei principi stessi su cui è basato il patto politico tra i cittadini.

I Comitati Dossetti si propongono di stabilire una nuova data per l’assemblea, nella speranza che una più serena gestione della crisi politica in atto e una più  lineare e responsabile condotta dei partiti permettano in quella occasione una costruttiva discussione sul modo di affrontare la presente drammatica contingenza politica e di ristabilire, grazie a un voto popolare equo e non truccato, le condizioni di normalità della vita democratica. 

Seminario di “Vasti” sabato 22 gennaio 2011

VASTI Che cos’è umano?
Scuola di ricerca e critica delle antropologie

Roma, 20 gennaio 2011

AGLI AMICI DI “VASTI”

Cari Amici,
Vasti non è morta, ma dorme. Abbiamo pensato di svegliarla provvisoriamente per un giorno, per un seminario straordinario dedicato a discutere del Paradiso e della libertà.
“Paradiso e libertà” è il titolo del mio ultimo libro, in cui si parla della divina Elena e della celeste Aida, della libertà che è il trono di Dio e del Paradiso che è principio e fine dell’uomo, e dove si da la buona notizia, proveniente dal bistrattato Concilio, che nonostante il peccato mai gli uomini e le donne sono stati abbandonati da Dio, e che pertanto le loro risorse sono integre per affrontare la storia e la vita; temi che raccolgono anche la lunga riflessione che abbiamo sviluppato negli anni scorsi nella nostra scuola.

Introdurranno la discussione ed i temi il prof. Luigi Ferrajoli e don Carlo Molari, sabato 22 gennaio alle ore 15.30 in una sede del CESV, che non è quella tradizionale di via dei Mille, ma si trova in Via Liberiana 17, primo piano, a fianco di Santa Maria Maggiore.

Saremo lieti di rincontrarci e di riprendere il nostro discorso.

Con i più cari saluti
Raniero La Valle

Obama e Christina

di Raniero La Valle (pubblicato su “Rocca”)

Concludendo un suo famoso discorso nel 1951 su “Funzioni e ordinamento dello Stato moderno”, Giuseppe Dossetti citò la lettera di San Paolo ai Romani, e disse che lì l’apostolo, parlando dei governanti che esigono i tributi, non li chiamò “ministri” (diaconoi), ma “liturghi di Dio”, come a dire che quando l’autorità politica chiede il contributo materiale degli uni per sovvenire alle esigenze degli altri e di tutta la comunità politica (che sarebbe il “bene comune”), è come se lo facesse in nome di Dio.
Io non ho mai conosciuto dei capi politici che potessero essere chiamati “liturghi di Dio”, forse nemmeno un sindaco santo come Giorgio La Pira. Continua a leggere

La Chiesa connivente con lo sfascio morale

di Massimo Toschi (su “Il Tirreno”)

Dice il Qoelet che c’è un tempo per parlare e un tempo per tacere.
E quando il credente rovescia i tempi, significa solamente che il suo silenzio e la sua parola sono al servizio del suo peccato e del suo rapporto con il potere.
Secondo il detto del vecchio parroco di don Milani “perdono ma non dimentico”, è bene ricordare chi ha parlato quando doveva stare zitto e oggi fa silenzio, mentre dovrebbe parlare.
Nel 2007 il cardinal Ruini aprì il conflitto con il governo Prodi sui cosiddetti principi non negoziabili, innalzando un muro sulla questione dei Dico, disegno di legge Continua a leggere

Il di più viene dal maligno

 di Raniero La Valle

L’avvenimento che ha sconvolto l’ordine costituito sulla fine dell’anno 2010 è stato la pubblicazione sui siti web e sui giornali di tutti i Paesi dei documenti riservati e segreti della diplomazia americana; sono documenti che raccontano la cultura, le paure, i giudizi, i pregiudizi, le fonti che sono all’origine delle decisioni politiche che attraverso il frullatore del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca sono diventati il governo americano del mondo.

Lasciamo stare il dibattito sulla legittimità della provvista e della pubblicazione di questi testi, sulla qualità e novità delle informazioni che vi sono veicolate, sulla libertà di stampa, sui reati piccoli e grandi di cui il responsabile di WikiLeaks, Assange, avrebbe compiuto e sulla eccentricità del suo arresto e della sua provvisoria detenzione in un carcere di Londra sotto l’imputazione di tutt’altre colpe.
Tutto questo è cronaca. Continua a leggere