da Micromega, 23 settembre 2013
“I recenti attacchi alla Costituzione possono essere ricondotti ad una stagione cominciata più di venti anni fa, quando ci si affrettò a richiudere quella finestra di opportunità che si era aperta con la fine della guerra fredda. Oggi al mito della governabilità dobbiamo anteporre il valore della rappresentanza”.
Intervista a Raniero La Valle di Emilio Carnevali
All’interno del “cattolicesimo democratico” italiano Raniero La Valle è una delle voci che con maggiore forza e passione si sono battute negli ultimi anni a difesa della Costituzione e contro i numerosi tentativi di modifica e manomissione via via succedutisi.
Come presidente dei Comitati Dossetti per la Costituzione la Valle è ancheintervenuto lo scorso 8 settembre a Roma all’assemblea convocata da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. Ed è proprio da quell’incontro che siamo partiti per ragionare insieme della mobilitazione in vista del prossimo appuntamento del 12 ottobre.
Nel corso di quella relazione lei ha fatto un’affermazione abbastanza singolare. Gli attacchi alla Costituzione – ha detto in sostanza – non sono cominciati negli ultimi mesi e nemmeno negli ultimi anni. Risalgono al 1989…
Sì, il 1989 è naturalmente la data della caduta del muro di Berlino. Se volessimo esercitarci con una datazione ancora più precisa è possibile fare riferimento al 26 giugno 1991, il giorno in cui il presidente della Repubblica Cossiga inviò un ormai celebre messaggio alle Camere. Cossiga cominciava con il dichiarare ormai conclusa, con la fine del comunismo, la divisione del mondo in blocchi contrapposti. Con il tramonto di quell’assetto – era la sua tesi – anche la Costituzione approvata nel 1947 era destinata ad essere aggiornata e superata, perché non era più adeguata ai tempi.
Si trattava di un’affermazione molto strana, perché a dire la verità la nostra Costituzione precede l’effettiva deflagrazione della guerra fredda ed è anzi il frutto dell’incontro e della collaborazione molto stretta fra le culture democratiche, liberali e cristiane e quelle di estrazione socialista e marxista.
La sua genesi, se mai, è da ricondursi ad un altro conflitto: la seconda guerra mondiale. All’indomani di quella tragedia il mondo si pose l’obiettivo di costruire assetti capaci di non farla più ripetere. Ecco allora la costituzione delle Nazioni Unite, seguita dalla dichiarazione universale dei diritti umani e dal vasto tentativo di dare forma a ordinamenti ispirati ad un’idea di convivenza pacifica e solidale (sia all’interno dei paesi, che a livello internazionale, con il rifiuto del colonialismo).
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