La notizia è stata data dal sen. Tonini in un convegno a Milano
In un seminario organizzato a Milano l’11 aprile scorso dal sito c3dem (“per una rete tra cattolici democratici”) il sen, Tonini, intervenuto a favore della linea Renzi, ha attribuito a Draghi le decisioni governative sul Jobs Act. Di seguito un resoconto del discorso del sen. Tonini nella versione fornitane sul sito da Giampiero Forcesi.
Giorgio Tonini (presidente Fuci e vicepresidente Meic negli anni ’80, tra i fondatori dei cristiano-sociali, in segreteria con Veltroni nel 1999, senatore dal 2001). Inizia soffermandosi sul rapporto tra la figura di Matteo Renzi e la tradizione dei cattolici democratici. Ricorda un’osservazione di Paolo Giuntella: il cattolicesimo democratico non è mai stato un sistema di pensiero ma una costellazione di biografie. Per Tonini anche Matteo Renzi è una biografia che fa parte di questa tradizione. E’ da valorizzare, questa appartenenza, più che respingerla. Dice, poi, di aver sostenuto Renzi perché convinto che la linea politica di Pierluigi Bersani fosse sbagliata. Di fronte alla crisi di Berlusconi, il Pd di Bersani si stava arroccando invece di guardare al centro per cercare di portarlo a sinistra. Tonini aveva parlato, allora, di “balena spiaggiata”. C’era un mare aperto e il Pd, invece di cercare di conquistare i pezzi di società che stavano abbandonando Berlusconi, si era alleato con Vendola. Matteo Renzi era, invece, il tentativo di conquistare quel mare aperto. Una ricerca di Itanes ha messo a confronto il voto al Pd nelle elezioni politiche del 2013 e il voto al Pd delle europee nel 2014. Nel 2013 il voto degli operai aveva premiato il M5S, in seconda battuta il Pdl, e solo al terzo posto aveva scelto il Pd. Nel 2014 il Pd raddoppia il voto degli operai, e ne diventa il primo partito. Dice Tonini: gli operai sono diventati di destra? Da anni, prosegue, la società è polarizzata tra coloro che vivono di spesa pubblica e coloro che vivono di mercato. Il Pd è stato prevalentemente il partito di coloro che vivono di spesa pubblica (pensionati, studenti, dipendenti pubblici). Questo bipolarismo sociale spiega il successo di Berlusconi. Renzi ha spezzato questa situazione. Ha realizzato quello che Veltroni aveva indicato (nel discorso del Lingotto a Torino), ma senza riuscire a tradurlo in pratica. Riarticolare le classi sociali, fare riforme interclassiste, arrivare a un patto sociale tra i ceti produttivi sull’innovazione: è questo, secondo Giorgio Tonini, il tema cruciale per il Paese. Tema, aggiunge, che dovrebbe essere cruciale anche per la nostra sensibilità cattolico democratica. Continua a leggere →
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