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Bellissimo sito. Un vero partito popolare deve essere di sinistra. Solo una domanda: come la mettiamo con gli argomenti eticamente sensibili? Aborto, RU 486….?
Il rischio del restare inermi spettatori del processo che vede la democrazia trasformarsi in regime tecnico-politico e/o ancor più addomesticata con leggi ad personam al prossimo speculatore di turno, diventa implicito specialmente da noi dove il processo di decostituzionalizzazione ne viene accelerato anche dalla mancata correzione del conflitto di interessi! La più assillante crisi ne è l’assillante concreta avvisaglia che reclama un nuovo passaggio di paradigma dato un siffatto momento del cambiamento antropologico, energetico, economico, ecologico, sociologico, ecc. Appunto il turbine nel quale ci troviamo spinti, è molto più immanente ed irreversibile rispetto al “The Big Crash” del ’29 il nostro globo diventando sempre più piccolo ed irreversibilmente globalizzato e sempre più pervasivamente intrecciato per effetto delle nuove tecnologie ed internet reclama risposte con nuove regole a livello globale sia sul versante dei:
– mercati della finanza iniziando con l’escludere ogni genere di paradiso fiscale che su quello della
– democrazia giacché solo per mainstream confluenza delle attuali varie democrazie si potrà addivenire ad modello più appropriato e pertinente sistema di democrazia iniziando da quello elettoral-istituzionale – diversamente mai si potrà evolvere se le democrazie risulteranno atomizzata, racchiuse e ristrette in ogni singolo Stato restando così sempre più esposto ad una continuativa perdita di sovranità vedrà scemare anche il welfare!? Proprio perché il capitalismo, da forma di organizzazione economica e sociale, è diventato un abito che indossiamo tutti i giorni come implicitamente volenti o nolenti, risulta essere la pervasività della quanto risulta esserlo la forza di gravità questi tutti sono gli elementi che intrinsecamente connessi fanno un connubio irreversibilmente identitario dell’occidente! Giacché democrazie e mercato sono facce della medesima medaglia per farle meglio funzionare devono reciprocamente essere dotate delle medesime strutturali prerogative per equilibrarsi e sintonizzarsi nello spazio tempo senza sopraffarsi per eccessivi distanziamenti strutturali e sistemici! Questo è quanto si dovrebbe ricercare d’addivenire per ridurre su entrambi i fronti i gap, gli spread le discrasie che li separano solo risultando reciprocamente dotati delle medesime potenzialità e prerogative d’ingenerare concorrenza si potranno ridurre sempre più le filiere questa appare essere la cruciale esigenza da risolvere che il nostro tempo reclama! Sistemi che implementino dinamicamente e sistematicamente la qualità sia pur in modo asintote si rendono improrogabili. Questo dovrebbe essere il compito cruciale da dover ricercare per rendere dignitosa la cittadinanza a livello globale in quanto sarà solo il futuro ciò che ci accomunerà! Allora, implicito risulta dover iniziare a ripudiare ogni guerra per almeno essere coerenti con quei diritti umani stesi ancora nel trascorso secolo! Quindi, alla politica serve un grande balzo di qualità perché essa deve diversamente strutturasi ed attrezzarsi in modalità competitive più a bipolarismo aperto sin dai suoi ingressi quanto col sistema elettorale SEMIALTERNO si propugna! Quale start up per rendere più prossima la (mainstream) confluenza! Urgono nuove e più completi articolati sistemi per saper superare quella lentezza che con le attuali strutturali obsolescenze smobilita la democrazia. Necessitano soluzioni meno arzigogolate per non rendere la democrazia preda del solito prossimo speculatore politico/partito di turno. Serve adeguatamente equipaggiare la democrazia di quella maggiore strutturale efficienza di quanto già il mercato e la finanza s’avvalgono. Solo così potrà risultare più pronta, celere a costante implementazione d’efficienza nell’intrecciare i rapporti sia interni che nel compendio mondiale riducendo sempre più le filiere potrà capacitarsi d’auto correggersi per così sgrondarsi d’ogni obesità e di viziosa anacronistica plutocrazia. La democrazia dovrebbe correggere al capitalismo ma assorbirle quelle opzioni che rendono il consumatore sempre più qualcuno che paga per lavorare al servizio del capitale l’effetto precursore indotto dai distributori automatici J. Baudrillard. Effetti di meccanismi che con la robotizzazione ed internet tendono rendere il capitalismo sempre più tecnologico-cognitivo e finanziario, questioni note a tutti ormai! Quindi, la democrazia deve sapersi attrezzare rendendo completi, agili e più interattive le proprie capacità “ricettive e di coniugazione” giacché risultando strutturalmente più plasmo elastica adattiva potrà meglio rispondere alle esigenze del nostro tempo!? Sul fronte della democrazia urgono inderogabili riconfigurazioni ed applicare metodologie più chiare e trasparenti strutturate in modo equilibrato per riverberare concorrenzialità come e quanto già s’avvale il mercato. Appunto alla politica/democrazia urgono iniezioni di concorrenza pertanto serve attrezzarla, strutturala ed articolarla in modo più pertinente anche con le nuove tecnologie in modo tale da incarreggiarla sull’implementazione della semplificazione tale da rendere sempre più corte le filiere decisionali per addivenire a scelta celeri, pronte e pertinenti! Dimensioni indispensabili per generare liberi confronti volti a determinarne quelle più appropriate soluzioni che sempre nuove e più cangianti prossimità reclamano: risposte puntuali, pronte e determinate! E, per l’Italia si dovrebbe iniziare con l’adottare:
•1- un meccanismo elettorale completo quanto col SEMIALTERNO si propugna che strutturandosi su una base proporzionale verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale!
• 2- istituzionalizzare le primarie in modo aperto alla “TOP TWO” californiana;
• 3 – aggiungere l’istituto del “write in” sulla scheda elettorale;
• 4 – eliminare il quorum ai referendum;
• 5 – introdurre il referendum propositivo, ecc.
• 6 – risolvere la questione del conflitto d’interesse sui media & affini!
Giacché rendere detto meccanismo elettorale completo – il SEMIALTERNO quale innovativa articolazione per iniettare/ingenerare competitività e contestualmente riequilibrare l’insieme sotto il profilo induttivo: “centripeto/centrifugo” e contestualmente poter massimizzare governabilità, rappresentatività ed economicità gestionale ed agire nel dissipare rischi di deterrenza mono- o bi-poli ed inciuci! Il SEMIALTERNO rappresenta una conseguente soluzione per incamminarci verso un sistema capace d’implementare democraticità ed implementare una responsabile sussidiarietà! Qualità queste, indispensabili per rendere sempre più matura la “nostra” democrazia e per poter evolvere verso l’implementazione dell’eccellenza! Giacché nessun sistema democratico può reggersi e/o proceder spedito se risulta strutturalmente zoppo sin dai suo meccanismi elettorali delle sue -front line- ingressi! Specialmente quando tende recidere i rapporti fra elettore ed eletto come sta accadendo con l’attuale “porcellum” che concede un enorme strapotere ai solito manipolo di inamovibili tenutari di partito (estensori di liste per nominati) che contribuiscono comunque a togliere autorità e prestigio al Parlamento. Benché la Costituzione all’art. 49 autorizza a concorrere con metodo democratico alla politica nazionale… non si è ancora provveduto a regolamentare i partiti secondo quanto già avviene nella realtà esterna della nostra società al fine di poter contrastare il nepotismo, il familismo di una siffatta gerontocratica inamovibile casta!
• 7 – recall Iniettare concorrenza si rende improrogabile e necessario al fine d’aumentare la già scarsa produttività che langue sul fronte politico-amministrativo. Un passaggio che si rende indifferibile attivare per legittimare i rapporti fra l’elettorato attivo a quello passivo legandone il rapporto in modo più coerentemente al mandato elettorale ricevuto dai rappresentanti … al di là delle prerogative che l’articolo 67 concede ad ogni membro del Parlamento “d’esercitare le su funzioni senza alcun vincolo al mandato”. Come controbilanciamento servirebbe anche qui introdurre l’istituto del “recall” analogo a quel ateniese “sano” ostracismo istituito per contrastare le tirannidi! Questione auspicabile per equilibrare i rapporti al fine di ovviare a quei numerosi cambi di casacca che ad ogni legislatura si presentano. Quando un minimo di reputazione dovrebbe implicare implicitamente innanzitutto le dimissioni?! Poiché il voltagabbana lede innanzitutto quel atto di lealtà che, il candidato ha stretto nei confronti dell’elettorato e con il partito d’appartenenza quanto col leader del partito stesso! Lealtà, in linea di massima, che si renderebbe necessaria mantenere ai fini d’un buon funzionamento di qualsiasi sistema, quale indispensabile parametro per poter ottenere coerenti soluzioni e risposte alle istanze espresse dall’elettorato attivo senza doversi richiamare al “mandato imperativo” dei Parlamenti a regime feudale. Pertanto, “snobbare-disconoscere” il mandato ricevuto significa cullarsi/rifugiarsi cinicamente nell’autoreferenzialità di casta e disconoscere la propria identità!?
Tutti i suddetti elementi rappresentano quegli induttori di poter attivare al fine di rendere autenticamente organico il sistema elettoral-istituzionale, il più plasmo elastico flessibile e pronto (non ingessato) con quei necessari antidoti atti a contribuire a contrastare ogni inerziale tirannia per mantenere “in equilibrio sinergico ed interattivo” l’insieme nel suo complesso sotto i vari profili. Questioni indispensabili per contrastare e dissipare sul nascere eventuali derive autoritarie e/o inciuci! Ovviamente, il tutto non disgiunto da quanto si renderebbe necessario introdurre per ulteriormente implementarne l’efficacia all’insieme che è rappresentato dall’elenco delle tante promesse, istanze espresse e buoni propositi perennemente elencati ad ogni campagna elettorale dalla casta ma sempre da più decenni rimandato nel tempo che reclamerebbe:
• Riequilibrare i rapporti sulla fiscalità dei percettori rispetto ai produttori – ridurre le tasse;
• Istituzionalizzare il metodo con una legge che colleghi il finanziamento pubblico dei partiti, all’articolo 49 e, tutta la pletora di connesse erogazioni, sovvenzione e vitalizi costituite da quelle anacronistiche collegate catene ed eredità dei partiti defunti che gonfiano smisuratamente la spesa pubblica e, quant’altro desumibile dalle quotidiane cronache, ecc.
• Riconoscere più specificità funzionale alle Camere rispetto all’attuale ridondate doppione legiferante quindi, chiudere (auto-estinguere) il bicameralismo “perfetto” per dare consistenza ad un Senato Federale;
• Rendere improrogabile (al di là degli atteggiamenti dei tacchini a Natale!) una concreta riduzione del pletorico numero dei Parlamentari (max a 100 alla Camera e 50 al Senato) rispetto alla misera anacronistica riduzione in percentuale prevista da inciucciate bozze od analoghi schemi che umiliano il tanto vantato italico Europeismo!? Giacché l’overdose di politici ferisce la democrazia Verzichelli.
Inoltre:
• Che il federalismo riconosca centralità alle città e non solo alle regioni che spesso si rilevano essere dei semplici carrozzoni burocratici comunità di valle comprese;
• Eliminare innanzitutto la possibilità delle candidature multiple dove il capolista decida di poter optare a suo piacimento farsi eleggere in un collegio rispetto ad un altro e viceversa;
• In un siffatto momento di crisi indifferibile risulta dover ricomporre i rapporti remunerativi iniziando col ridurre i lauti appannaggi dei nostrani italici politici che risultano esosamente fuori ogni criterio rispetto ad ogni standard – media “Parlamentare dell’€urozone” così come si rende indispensabile riequilibrare l’eccessivo divario retributivo che intercorre fra i dirigenti (specialmente coloro che hanno generato deficit aziendali) rispetto ed ogni suo comune operatore giacché allucinante risulta che tale rapporto possa arrivare talora a ben 400) volte superiore così come sarebbe opportuno ovviare ad altre palesi e diverse incongruenze che le cronache quotidianamente ci rilevano!
• Dimostrare nel contempo quella necessaria sensibilità ad accogliere ed introdurre quella reale “governance documentale” come già sta avvenendo da tempo in molti paesi del nord Europa in quanto solo razionalizzando i flussi documentali “a filiera corta” si potrebbero risparmiare economicamente fino al 30%. Questa potrebbe rappresentare un’ulteriore prerogativa per liberarsi dalla nostrana pluto burocrazia e dall’inefficienza per diventare così veri imprenditori di se stesse sintonizzandoci come veri “civil citezen prosumer – in a real stakeholder citizen engagement” come suggerisce A. Toffler?!
Ritornando all’attuale economico, le soluzioni del New Deal erano prevalentemente USA centriche, attualmente la maggiore pervasività commerciale e finanziaria data dalla multipolarità effetto dei paesi “virtuosi” BRICS, richiede soluzioni di governance globali giacché la leva inflazionistica da poter adottare diventa sempre più spuntata, specialmente in Europa dove anacronisticamente per mancanza di un’unità politica tutto deve rispondere alla dittatura della BCE addomesticata dal duopolio Franco-tedesco salva €uro?! Un direttorio che non intende affrontare la questione degli Eurobond e, così facendo umilia e drena ancor più le economie dei più deboli PIIGS esponendoli al massimo della speculazione globale per i debiti sovrani. Quando i paesi Europei con meno indebitamento dovrebbero consumare acquistando molto più alla “Keynes” dai PIIGS per farli lavorare e non solo obbligarli a compare teutonico, solo così potranno recuperare un salvifico PIL. Quindi tutti dovrebbero relativamente mettersi alla pari negli indebitamenti giacché impossibile sarà la soluzione inversa come si sta adottando. Ovviamente questo permetterebbe di produrre un effetto momentaneo inflazionistico nel breve verso l’esterno dell’Europa dell’€uro ma, indurrebbe un più veloce recupero virtuoso nel medio termine alla stessa Europa nel suo complesso specialmente per i PIIGS senza lasciare tanti morti al suolo quanto le attuali risoluzioni prospettano introdotte da anacronistiche dittatoriali restrizioni d’ogni PIL ai paesi PIIGS. Questione che porterà anche noi italici PIGS ad un completo sfacelo che riprodurrà purtroppo, in ultima analisi, nel medio termine, quelli stessi effetti inflazionistici all’€uro che or ora si vogliono in un siffatto assurdo modo evitare e combattere: commissariando mezza Europa da BCE e FMI dove, gli Stati vengono privati d’ogni sovranità e, quando la stessa BCE e le altre banche europee si stanno farcendo degli stessi Titoli di credito dei paesi PIIGS! Se nel ’29 eravamo agli albori dei regimi democratici così facendo se ne sta decretando il loro sterminio almeno per i PIIGS! In quanto l’eccessivo rigore produce deflazione, recessione e nessun conto potrà mai essere colmato senza sviluppo! Pertanto, assurda risulta la famelica severa inamovibile posizione della Merkel del non adottare gli Eurobond che mettere al riparo della speculazione il debito dei PIIGS questa testardaggine si trasformerà purtroppo in un suicidio collettivo: la sindrome di Sansone sembra purtroppo influenzare in modo sempre più cocente e prevalente!
Quindi proprio perché a livello globale tutto si regge sul postulato: “O stiamo su assieme o crolliamo assieme” sin d’ora urgono soluzioni di governance globale dove la crescita non può prescindere dall’inclusività d’ogni cittadino pertanto, anche al “jobless” deve essere riconosciuto una remunerazione di transito quale basilare garanzia socio-economica minima fisiologica necessaria alla … diversamente ci ritroveremo a dover ripercorrere la storia a ritroso!